Il culto del Dio Mithra a Napoli
Non solo riti sacri ma anche profani. Oggi vi parliamo del culto di Mithra a Napoli e del rapporto che la città ha con l’esoterismo.
Come testimoniato dalla vastissima presenza di chiese, la città di Napoli tesse un legame inscindibile con il cattolicesimo. Molte delle usanze della cultura partenopea si sono infatti sviluppate attraverso uno spirito di provvidenza professato nei testi biblici: è il caso, ad esempio,del culto delle anime pezzentelle (o anime del purgatorio), morti senza gloria che la città prende in adozione. Anche le diverse processioni religiose – da quelle di paese a quelle legate al Natale o alla Santa Pasqua – sono parte del folclore napoletano: le più belle espressioni di costume risiedono proprio in queste occasioni di ritrovo cittadino. Il Cattolicesimo, tuttavia, non è sempre stato al centro della vita sociale partenopea. Vi è stato un tempo in cui erano le leggi induiste a determinare il corso degli eventi della città:in quegli anni, che oggi ci appaiono tanto distanti, il Dio più venerato a Napoli era Mithra.
Il culto di Mithra a Napoli
Il mithraismo risalirebbe, secondo alcuni studi, all’epoca ellenistica, quando si credeva che le stelle potessero governare il fato. Fu dunque Mithra, il Dio con la capacità di piroettare l'intero universo, a divenire la figura più venerata. Secondo alcuni studiosi, il culto iniziò a diffondersi a Napoli nel V secolo a. C attraverso dei corsari di Cilicia giunti come prigionieri in città. Prima che il Cristianesimo vi si sovrapponesse, questa religione induista si fece strada a poco a poco tra i vicoletti del posto, che ancora oggi conserva tracce di quel passaggio. Nei sotterranei di Napoli si possono ancora trovare bassorilievi raffiguranti il Dio persiano: le riproduzioni lo raffigurano quasi sempre mentre è intento a sacrificare un toro.
Le leggi del Mithraismo
Se nell’iconografia mithraista il sacrificio del toro è un tema centrale è perché la morte di questo animale stava a significare vita e fertilità per la terra. Le leggi del culto si determinano attraverso delle iniziazioni. Vi erano infatti ben sette livelli di iniziazione: ad ogni grado ottenutosi faceva corrispondere il simbolo di un pianeta o di un animale. Il primo tra questi era il cervo,anch’esso molto presente all’interno dell’iconografia di questa religione.
Le somiglianze tra Cattolicesimo e Mithraismo
Nel corso del tempo gli studiosi sono riusciti ad individuare diverse somiglianze tra la religione cattolica ed il Mithraismo. L’immagine del serpente, ad esempio, che corrispondeva al male è un elemento comune ad entrambe le dottrine. Entrambe le religioni infatti combattono, seppur in modo diverso, la minaccia demoniaca. Più tardi, Cristo avrebbe sostituito Mithra ma non i suoi principi, che di fatto restano il principale punto di contatto tra due culti tanto differenti.