Gli stenopoi e i plateiai di Napoli, cosa sapere sulla città

Gli stenopoi e i plateiai di Napoli, cosa sapere sulla città
25 ottobre 2024

Se a Napoli esiste una cosa interessante – al di là dei musei, dei monumenti e del vasto e coloratissimo ventaglio di tradizioni – questo è sicuramente lo schema stradale e i suoi stenopoi, che eredita direttamente dagli antichi greci.

Il sistema urbanistico adottato in epoca greca era costruito sul modello ortogonale: l'antica Neapolis si sviluppava infatti in strade chiamate plateiai. I plateiai, sono arterie stradali che sorgono parallele l’una all’altra, tagliando l’assetto urbanistico in quattro aree differenti. Tali vie venivano a loro volta valicate perpendicolarmente da altre strade minori: sono queste ultime che vengono conosciute con il nome di stenopoi.

Lo schema ortogonale e gli stenopoi ancora caratterizzano il modello urbanistico di Napoli, che ben si osserva nel centro storico, dove si erge la Basilica di San Lorenzo e sotto cui, a diversi metri di profondità, si estende il sito di Napoli Sotterrata.

 

Lo schema ippodameo 

Lo schema ortogonale è anche conosciuto come Ippodameo. Il nome viene dall’architetto e urbanista greco Ippodamo di Mileto, che nel V secolo a.C. teorizzò e applicò quello che conosciamo come schema ortogonale alle città greche. Il sistema si caratterizza per la scelta di lasciar collimare tra loro le strade, le quali finiscono per intersecarsi ad angolo retto. Questo Modello favorisce la nascita di isolati quadrangolari: una disposizione che per molto tempo è stata identificata come quella di una “città perfetta”.

Secondo gli storici essa fu adottata in origine proprio dalla città di Mileto, che venne poi rasa al suolo dai Persiani.

 

La nascita degli Stenopoi 

Il modello urbanistico che oggi prende il nome da Ippodamo, andava strutturandosi su tre assi longitudinali, messi in comunicazione tra loro da assi perpendicolari: i primi vertevano in direzione ovest/est, mentre i secondi si orientavano in direzione nord-sud, rendendo così possibile una perfetta l’intersezione. La rete stradale adottata dagli antichi Greci e dalla vecchia Neapolis potrebbe essere così riassunta: da un lato vi erano delle strade principali (i platêiai di cui abbiamo prima parlato) e dall’altro le strade minori (gli stenopói).

L’assetto stradale della Neapolis greca è tutt’ora un esempio prezioso per gli aspiranti architetti.

 

Gli stenopoi di Napoli

L’equivalente degli stenopoi di Napoli altro non sono che i vicoletti stretti e serpeggianti che vanno allungandosi dal centro storico della città. Fare visita alla Basilica di San Lorenzo, che sorge appunto nel centro storico cittadino, è difatti anche un’occasione per osservare il noto schema urbanistico greco, che divide Napoli in aree e isolati regolari e spezza la città attraverso assi perpendicolari.

 

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