Alla scoperta dei sotterranei del complesso di San Lorenzo Maggiore - Il Macellum
16 febbraio 2024
La Basilica di San Lorenzo Maggiore, oltre ad essere uno dei luoghi di culto più importanti della
città, è anche una delle chiese più preziose dal punto di vista storico-culturale. Il Macellum della
Basilica, assieme agli altri reperti rinvenuti nelle vicinanze, costituisce difatti un’importantissima
testimonianza greco romana. Ma scopriamo nel dettaglio che cosa rende tanto rilevante questa
parte di città.
La Basilica di San Lorenzo Maggiore
La Basilica di San Lorenzo Maggiore si erge sull’omonima piazza, proprio nel cuore
del decumano maggiore. Oltre ad essere una delle più belle chiese monumentali della città,
essa è nota per aver custodito per secoli nei suoi sotterranei un tesoro oggi molto caro a Napoli
e ai suoi abitanti. Negli anni ’70 infatti, con i primi scavi archeologici fatti in zona, riemersero dal
sottosuolo una serie di reperti di grande valore culturale che oggi vengono gelosamente
custoditi all’interno del Museo dell’Opera. Dagli stessi scavi venne fuori dunque l’immagine di
una Napoli antica, di cui ci resta per fortuna il Macellum.
Il Macellum
L’area sottostante al convento ha riportato alla luce una parte di città sommersa dal tempo. La
faccia greco-romana del capoluogo campano è stata cronologicamente collocata intorno alla
seconda metà del I secolo. La zona archeologica di cui oggi parliamo corrisponde al cuore della
città antica, che dava vita all’Agorà e alla piazza principale. È proprio qui che si estendeva il
Macellum.
Il Macellum era il mercato della città, il posto in cui il popolo si riforniva di spezie, erbe e prodotti
ortofrutticoli. La zona veniva disposta con uno spazio all’aperto delimitato da tante piccole
botteghe e dalla Tholos,un edificio di forma circolare posto al centro.
Il Macellum oggi osservabile proprio dove sorge il chiostro della Basilica di San Lorenzo era
invece stato edificato su una terrazza. Tale costruzione veniva in genere adoperata quando si
aveva necessità di guadagnare spazi su alture, dislivelli o pendii. Le fondamenta della struttura
erano costituite da unoschieramento di botteghe. Nel corso dei secoli,queste assunsero un
aspetto grezzo e primitivo. Il Macellum è rimasto attivo, secondo recenti studi, fino all’arrivo
dell’alluvione che, alla fine del V secolo d. c., si scagliò contro la città. Sulla stessa zona furono poi
costruite abitazioni medievali e una prima Basilica paleocristiana. In parte, le strutture vennero
poi demolite nel 1236, per lasciare spazio al convento e alla Basilica di San Lorenzo Maggiore
così come oggi la conosciamo.