Cunicoli e gallerie della Neapolis Sotterrata

Napoli ha due diverse identità, quella che mostra e quella che nasconde. Vi sono città al mondo che godono di un passato ricco di eventi, fatto di posti in cui la storia si sente riecheggiare. Napoli è una di queste: dietro il frastuono delle auto, le voci dei venditori ambulanti e i suoni di un posto ormai moderno e progressista, vi è un’altra città che invece resta ancora profondamente legata al passato. Bisogna guardare ad essa come ad un posto sviluppato su due diversi piani: quello superiore è dove la vita continua il suo corso, chiassosa e allegra; il secondo è invece silente e spettrale ma anche incredibilmente prezioso. Il sottosuolo di Napoli è una vera e propria rivelazione, in esso si può riconoscere un volto inedito della città e capirne gli eventi che ne hanno tramortito il passato. Dai secoli avanti Cristo fino alla seconda guerra mondiale, l’uomo ha costruito e abitato una fitta rete di cunicoli e gallerie, oggi esplorabili grazie ad escursioni e visite guidate.
Storia di Napoli e delle sue cavità
Le cavità che oggi caratterizzano la Napoli sotterrata vennero realizzate per diversi intenti. Lo scopo per cui queste vennero progettate cambia a seconda dei periodi storici, anche se nel corso del tempo ogni cavità fu poi nuovamente impiegata per sopperire ad un’esigenza diversa da quella che ne originò la progettazione. Tutta quanta la storia di Napoli sembra aver attraversato ciascuna di queste sotterranee insenature, a volte utilizzate e a volte in fase di dismissione. I manufatti più antichi di scavi sotterranei risalgono a circa 5.000 anni fa
Il sottosuolo partenopeo
È stata in parte la morfologia del territorio partenopeo a suggerire la creazione di una città posta sotto terra. Il sottosuolo napoletano è infatti composto da diversi materiali, tra cui compare il tufo, nato dall’accumulo di cenere vulcanica e conosciuto anche come tufo napoletano. È al periodo greco che può essere ricondotta la creazione delle più grandi cave sotterranee: l’antica civiltà, accortasi di questa grande ricchezza del sottosuolo, decise di estrarne del tufo per realizzare mura e templi dell’antica Neapolis. Altre insenature invece vennero impiegate per la creazione di ipogei funerari. Lo sviluppo più fiorente della rete di cunicoli e cave lo si ebbe però in epoca augustea, quando i romani decisero di arricchire la città di gallerie viarie. Oggi Napoli è una città di incredibile ricchezza anche grazie a queste preziose tracce del passato, che ne arricchiscono il prestigio e i flussi turistici.